Il progetto è promosso dal Italian Institute for the Future, finanziato dal Comune di Napoli, prende il nome di Napoli Foresight Center ed ha lo scopo di promuovere gli strumenti di previsione sociale e lo sviluppo di digital twin a Napoli e Campania, una delle azioni riguarda l’area del vecchio depuratore di San Giovanni a Teduccio a Napoli e il suo nuovo “disegno”. Il gruppo di lavoro è composto da designer, creativi, ingegneri, sociologi, modellatori e artisti. Il progetto è stato organizzato per permettere al gruppo di lavoro di realizzare un digital twin (gemello digitale) della location e di rimodellarne le strutture, le funzioni e gli spazi. Si potrebbe dire che un gemello digitale è un varco che si apre su una realtà parallela, un allargamento del mondo e delle sue possibilità percettive e interpretative.
Quando qualche mese fa ho visto l’annuncio per questo progetto di ricerca-design ho chiesto a Roberto Paura, fondatore del Napoli Foresight Center, di poter far parte del gruppo di lavoro come storyteller al quale piacciono le dinamiche di narrazione e di ri-semantizzazione dei luoghi. In questo caso essendo un luogo pubblico la sfida risulta ancora più interessante perché uno degli scopi è la creazione di consapevolezza nella comunità che vive attorno al luogo oggetto del progetto. Progettare un gemello digitale e poterlo “vivere” utilizzando dei visori per la realtà virtuale, entrarci dentro, “toccarne con mano” gli spazi, percepirne le possibilità di esperienza, può produrre un coinvolgimento narrativo completamente nuovo.
Roberto Paura è un futurista che abbiamo avuto il piacere di avere ospite in bottega nell’estate del 2022 per la presentazione del suo libro “Occupare il futuro” edito da Codice.
Tornando al lavoro di ricerca-design che stiamo realizzando, in veste di Tutor e 3D Designer del progetto c’è Raffaele Grande, Virtual Experience Director con esperienza ventennale nell’ambito dei Videogiochi e della Realtà Virtuale applicata al mondo Enterprise in Italia e all’estero.
Sto imparando le basi della progettazione di ambienti immersivi attraverso software molto complessi, ma quello che mi sta appassionando di più è l’applicazione degli Oculus agli ambienti che stiamo progettando. La creazione di un ambiente ha una forte connotazione narrativa. Prima del mood, al set di materiali e agli allestimenti è necessario pensare al senso da dare ad un luogo, al processo identitario che si vuole ricreare, al percorso narrativo che questo luogo comprerà durante la progettazione, durante i lavori di implementazione e una volta che sarà completato e vivibile.
Italian Institute for the Future è una giovane realtà che interagisce con l’Italia e con il Mondo sui temi che riguardano il futuro e l’analisi dei macro-trend per prevedere i grandi cambiamenti dei prossimi decenni. Questo progetto è un esercizio di progettazione e di orientamento molto interessante perché non si limita alla visione progettuale ma si chiede come creare applicazioni ingaggianti e tali da rendere futuro un luogo nel quale ci piacerà vivere, nel senso vero di occupare e preoccuparsi del nostro futuro progettando e riprogettando gli spazi che ci circondano.
Quando Roberto Paura è venuto a trovarmi nella mia bottega per la presentazione del suo libro ne ho approfittato per intervistarlo, questo è il video che abbiamo prodotto in quella occasione e credo sia utile ad approfondire la figura di Roberto e il lavoro che porta avanti come futurista.
Un po’ di immagini dal nostro laboratorio:
Abbiamo realizzato questo breve videoclip per farti entrare ancora meglio all’interno di questo progetto: