Non sperate di liberarvi delle librerie

Caro Mastru, alle volte mi chiedo perché troppo spesso ci illudiamo che le cose del mondo debbano scorrere tutte in un’unica direzione. Le direzioni che prendiamo anche con una sola delle nostre scelte sono tante. Ti devo raccontare di una scelta che ho fatto. Ho aperto una piccola libreria, l’ho innestata in bottega, nel lato Alpha. Si hai capito bene, una libreria per la vendita di libri, una vera libreria, nel mio paese, a Caselle in Pittari.

Ho avuto paura, ne ho tanta ancora, paura di non fare una scelta giusta per la sostenibilità di questo progetto che prende il nome di Jepis Bottega, ma ho anche imparato che quando una cosa mi fa paura spesso è la cosa giusta da fare. Per fortuna che la paura ha altre due sorelle che si chiamano Cuore e Visione, senza di loro due la paura non potrebbe diventare il carburante per fare le cose più belle e avvincenti che spesso abbiamo la fortuna di fare.

C’è fatica dietro questa scelta, c’è fatica perché è un investimento e come sai gli investimenti vanno fatti con oculata sapienza, ma anche con un pizzico di incoscienza. Nel mentre stiamo lavorando a sviluppare le “nostre” intelligenze artificiali, nel mentre stiamo digitalizzando un po’ tutto quello che ci circonda, aprire una libreria mi permette di prendere anche una direzione verso altre forme di innovazione di cui sento il bisogno. Un luogo, una libreria, in una bottega che produce e che lavora con le storie e per le storie, la cui “regola” è affidata alle parole “crea racconta ricrea”. Un luogo nel quale le persone, anche quelle di una piccola comunità lontana dai grandi centri urbani, possono entrare e annusare i libri, sfogliarli, leggerne qualche pagina e magari acquistarli.

Partire dal libro per tornare un po’ al libro. Produco piccoli documentari, provo a dare il mio contributo a persone e aziende facendo formazione e consulenza sui temi dell’ideazione e della narrazione, ma il libro, quella tecnologia lì non mi ha mai mollato e io non ho mollato lui. C’è anche un’altra ragione dietro questa scelta, amo le librerie, da sempre, ogni volta che visito un luogo nuovo cerco una libreria, ci entro anche solo per annusarne l’aria, per guardare in faccia la libraia o il libraio.

Ecco che quindi nel pensarla questa libreria mi è venuto del tutto spontaneo il legame con i temi della creatività, nella narrazione, nel marketing, dell’innovazione e delle storie che… ispirano. Una caverna nella quale ragazze e ragazzi, artigiani, studenti, creativi, piccoli imprenditori, insegnanti, attivisti, decision maker e chiunque lo voglia possano trovare una selezione di prodotti editoriali per ispirare e alimentare il loro “crea racconta ricrea”.

Il titolo di questo post è liberamente ispirato dal titolo di un libro che mi ha dato molto “Non sperate di liberarvi dei libri” di Umberto Eco e Jean-Claude Carrìere.

  • Giuseppe Jepis Rivello |

    Grazie Monica, ti aspettiamo presto da queste parti!!!

  • Monica Vendali |

    Complimenti! Una gran bella scelta. Credo necessaria in un luogo come la bottega. Il libro, quello che si annusa, si tocca, si stringe tra le mani non tramonterà mai. È come un feticcio… Spesso un’ancora che ti salva… O un’aquilone che ti fa volare… Un’emozione che ti fa volgere lo sguardo verso un nuovo orizzonte, uno spazio infinito, un oltre, un luogo che non conoscevi ma dove trovi te stesso.
    Quindi come si dice….
    In culo alla balena!!!
    Sarà un successo.
    Senza alcun dubbio.

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