Francesco, il buio e la luce

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Caro Mastru, qualche giorno fa ho ricevuto una mail dal mio amico artista Antonio La Gamba il testo recitava così:

“Caro Jepis ti dico sinceramente che queste giornate per me sono tra le più creative di sempre, forse il pensiero di questa morte silenziosa che ha sfrondato la mia mente di pensieri inutili e scatenato inconsciamente dentro di me una moltitudine di idee che chiedono di essere realizzate. La notte mi sveglio e le appunto per non dimenticarle, e arrivo a sera che spesso ho ancora da fare. Sono nate così le fiabe del bambino e l’arcobaleno, il canto dell’usignolo e il respiro della terra o le opere dedicate ai vecchi che partono per l’ultimo viaggio senza nemmeno la consolazione della vicinanza di una persona cara. Guardo pochissimo la tv perché mi viene il voltastomaco a vedere queste figure che sparano slogan come fossero in campagna elettorale, solo Papa Francesco rimane un punto fermo ed a lui in occasione dell’Indulgenza Plenaria ho dedicato l’opera “la Luce e la Tempesta”.

Convinto comunque della funzione etica dell’arte cerco di condividere questi miei lavori sulla mia pagina facebook, imitando la nonnina che mette i fiori sul balcone per dare un segno di bellezza e condividere un pensiero positivo dando  il suo contributo ad educare e  rendere più bello il proprio paese.

Ma voglio condividere con te ed i nostri lettori un episodio.

Qualche giorno fa mi ha chiamato Michele, un amico agronomo, per chiedermi se poteva dare il mio numero di telefono ad un mio alunno dell’Istituto Agrario di Catanzaro. Sai per quarant’anni sono stato educatore in diversi convitti, prima al nord a Lovere (BG) e poi nel 1986 fui trasferito al convitto dell’Istituto Agrario di Catanzaro. Con i ragazzi avevo un bel rapporto grazie anche all’arte, infatti nei momenti di ricreazione ad ogni ragazzo facevo un ritratto ed era un modo per gratificarlo, portare a galla la parte migliore di ognuno e creare un punto di contatto. La cosa che mi ha sorpreso è stata che Michele mi disse che Francesco mi aveva sentito durante un’intervista su internet e mi aveva riconosciuto dalla voce, perché lui a causa di un tumore al cervello era diventato cieco, potete immaginare il mio stupore. Aver riconosciuto la mia voce dopo più di trent’anni (ho una voce alla Nanni Moretti con l’aggiunta di una cadenza calabrese e la “r” moscia e ogni volta che mi risento durante un’intervista vorrei andare a nascondermi) .

Gli dico naturalmente che può dargli il mio numero. Dopo poco Francesco mi ha chiamato, sapendo quello che gli era successo mi sono meravigliato di sentirlo molto carico ed emozionato e mi ha raccontato della sua vita dopo Catanzaro, gli studi fuori regione e che adesso insegnava a Catania in una scuola media. Raccontava con enfasi le difficoltà di cercare di far “vedere” ai suoi alunni la bellezza della sua materia, che spesso porta dei modellini per far capire meglio ai ragazzi alcune cose basilari e che il livello di base dei ragazzi era molto basso. Gli ho detto che purtroppo condivido negli anni una caduta del livello nelle scuole, ma notavo che pur in mezzo a tante difficoltà rimaneva molto combattivo e ad un certo punto mi ha detto: “Sai devo ringraziare il fatto che sono diventato cieco, perché da li mi hanno fatto tutte le analisi ed hanno scoperto il tumore al cervello, mi hanno operato, e mi sono salvato se non fosse successo oggi sarei morto”. Riuscire a vedere in positivo una cosa terribile come la perdita della vista mi ha fatto prendere coscienza in questi giorni di una visione ancora più positiva.

Allora ho pensato che se ognuno davanti ai momenti di crisi cercasse dentro di sé l’energia per ripartire con nuove motivazioni e valori, potremmo costruire un futuro migliore per noi ed i nostri figli.”

Poi Antonio, sempre nella sua mail ha aggiunto questo:

PS1 “Devi sapere che Francesco ha riconosciuto la mia voce dal tuo video che mi hai fatto sulla bottega Limen. Un’ultima cosa il video sulla fabbrica vuota non mi ha dato tristezza ma mi ha fatto immaginare la forbice che si anima come in un film di Walt Disney e dice: “Ok ci siamo riposati adesso al lavoro!”

Così ho scritto ad Antonio chiedendogli il permesso di pubblicare questa lettera sul mio blog, con la cortesia di accompagnare questo scritto con uno dei suoi magici disegni, mi ha mandato questo disegno e questo breve scritto come didascalia:

PS2 “Caro Jepis penso che ognuno di noi abbia dentro di sé una luce di energia che emerge davanti ad una prova durissima come quella di Francesco. In alcune religioni chiamano queste persone “gli Illuminati” mi auguro che questa crisi faccia sì che le persone riescano a trovare la propria luce e vivere in sintonia con l’universo.

Ho pensato di rappresentare  il corpo umano sfrondato dal suo involucro fisico   come una fiammella di pura energia che illumina il buio di questa tempesta.”

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