Una storia transmediale

Mastru, questa è una di quelle pagine sulle quali dovrò tornare e ritornare più volte prima di vederla come piace a me, ma siamo tra le storie di bottega, va così.

Mi appassionano da sempre gli uomini che “scrivono” storie, quelli che dentro ci mettono le loro visioni, le esistenze e le relazioni che li tengono in vita. In questo post non ti racconto come nasce una storia, ti racconto cosa ci siamo inventati io, Vincenzo Moretti e Gigi Scuotto per farne nascere una.

Eccola qua la storia che abbiamo prodotto, apri questo link, ti prometto che dopo ti racconto come l’abbiamo creata !

L’idea

Ideare una storia che in qualche modo parlasse di noi, di quello che siamo e quello in cui crediamo. Disegnare e implementare i contenuti da pubblicare su diversi canali. Scrivere il concept, lavorare alla produzione dei testi, delle foto, delle illustrazioni, dei filmati e dei file sonori. Impastare il tutto e metterlo a disposizione del pubblico. Tutto questo in poche ore.

Il processo che abbiamo seguito si può dividere in 3 grossi blocchi:

Il momento dell’ispirazione

Durata: due ore

Ogni partecipante doveva portare tre storie in condivisione con gli altri due partecipanti. Non per forza storie inventate da lui, anche storie note però importanti per lui. In tutto alla fine sul tavolo dovevano esserci 9 storie da condividere. Alla fine delle 2 ore ogni partecipante ha presentato le sue storie.

Story Canvas

Story canvas disegnato nella Jepis Bottega

Il brainstorming e il design

Durata: tre ore

In questa fase abbiamo attivato un processo di design e per poter lavorare agevolmente abbiamo adattato alle nostre esigenze uno Story canvas model. I punti che abbiamo discusso sono stati i seguenti.

Storia:

Come inizia? Come finisce? Quali sono i suoi momenti memorabili? (scrivi il plot)

Audience:

Chi sono le persone che vuoi raggiungere?

Messaggi chiave:

Quali sono le cose che le persone dovranno ricordare?

Call to action:

Cosa vuoi che le persone facciano dopo aver visto i tuoi contenuti?

Luoghi, oggetti e persone coinvolte:

Chi e che cosa comparirà nella tua storia e in quali luoghi?

Campagna di comunicazione:

Come intendi veicolare la tua storia? (un piccolo calendario editoriale con un po’ deadline)

Effetti e Conseguenze:

Ci sono risultati di alto livello che vorresti ottenere?

Indicatori della tua storia:

Pensa a come misurare il successo della tua storia. Quali saranno le metriche che utilizzerai?

Le risposte a queste domande, soprattutto alcune, ci hanno permesso di fare importanti passi in avanti e ci hanno proiettato dritti nella terza e ultima fase del nostro esperimento.

vincenzo moretti mentre registra l'audio

Vincenzo Moretti durante la registrazione del suo audio

La raccolta dei materiali e l’editing

Durata: dieci – dodici ore

Ci siamo divisi i compiti e ognuno di noi si è preso una parte del lavoro. A Vincenzo è andata la redazione del testo, a Gigi invece è andata la realizzazione delle fotografie e la realizzazione dei disegni e a me la realizzazione del video, della raccolta dei materiali video esistenti e la raccolta del materiale audio da assemblare con il video.

Il testo

Il testo della storia scritto da Vincenzo Moretti

Qui puoi vedere un breve estratto di alcune fasi di lavorazione

 

Alla fine, in questi giorni abbiamo imparato che da un’idea può nascere una storia con una molteplicità di articolazioni. Poter raccontare utilizzando diversi linguaggi è una bella opportunità creativa. Questo approccio, può essere utilizzato in diverse aree e settori. La possibilità di coinvolgere le persone nel processo creativo è una cosa utile e che fa bene alle aziende ed alle organizzazioni.

Fare in modo che le persone possano ideare dei contenuti e crearli con le proprie mani stimola la creatività e genera consapevolezza.

 

Questo è il video (che è solo uno dei livelli di contenuto)

 

per leggere ed ascoltare anche gli altri vai qui: http://vincenzomoretti.nova100.ilsole24ore.com/2019/01/09/lorologio-senza-tempo-e-il-chicco-di-grano/

 

PS: è un gioco a tempo quindi la qualità dei contenuti non è stata la nostra priorità, perdonaci se trovi delle sbavature o delle cose che tecnicamente potevano essere curate meglio. Concentrati sul processo, è quello che conta in questo caso!