Venerdì 17 Giugno. San Mauro Cilento. Cooperativa Nuovo Cilento. Italia.
Ogni colpo di martello suona come un segno, un pezzettino di un disegno, un frammento di una storia che va avanti da migliaia di anni.
Gli scrittori in questo caso sono i maestri della Pietra, quelli che a noi piace chiamare “Mastri”. Sono loro che tengono in piedi i muri e la sapienza per costruirli. Oggi vacilla la sapienza, vacillano i muri e cadono i territori. Per rimettere in sesto i territori e renderli di nuovo fertili, sani e forti contro tutte le erosioni, abbiamo bisogno di lavorare sulla sapienza. Non solo sulla conoscenza, dobbiamo alimentare il sapere che ci permette di fare. Servono le pratiche, l’esercizio, fuggendo gli spot.
Una gran parte delle nostre aree rurali si regge e si reggeva grazie a questa frammentata e mastodontica opera di architettura agricola. L’Italia ne è piena, eppure, troppo spesso ce ne dimentichiamo. Oggi una parte di questo mondo cade a pezzi davanti ai nostri occhi. I muretti a secco sono Patrimonio dell’Umanità riconosciuti dall’Unesco, ma hanno bisogno di tornare ad essere “pratica”, di non essere musealizzati ma resi possibili, trasmissibili e fattibili e sostenibili.
Ieri sono stato ospite della Cooperativa Nuovo Cilento per documentare un laboratorio speciale, proprio sulla costruzione e sulla ristrutturazione dei muri a secco negli uliveti.
C’è un vecchio documentario che voglio farti vedere e che racconta una storia molto bella, agricola, di resistenza, umana e intima, si intitola “Fazzoletti di terra”
Creando un muro si ri-crea un po’ un luogo di senso. Si addomestica la terra, si “fa casa” non nel senso della casa in quanto costruzione, ma casa in quanto addolcimento, addomesticamento del terreno. La scrittura della terra con la pietra, in questo senso, da alle generazioni di uomini e di donne che si avvicendano, la possibilità di “tornare ad abitare” i luoghi sentendoli come la propria casa.
Questo è il piccolo documentario che ho girato quel giorno.
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