Caro Mastru, mi trovavo questa foto tra le mani ed ho pensato bene di sporcarla con la mia matita digitale, solo dopo mi sono accorto di aver reso le cose un po’ più complicate. Guardavo e riguardavo la foto e non riuscivo a metterle un titolo. Così, ho deciso di postarla (senza titolo) e di chiedere aiuto. Ne sono uscite un bel po’ di proposte, le puoi leggere qua sotto.
Prima però ti racconto un po’ di suggestioni. Qualcuno ci ha consegnato questo mondo lasciandoci anche un po’ di spazi bianchi sui quali scrivere. Insieme a questi spazi chi ci precede ci mette a disposizione anche un bel po’ di valori. Il nostro problema è storicizzare in qualche modo questi valori e renderli “nostri”, aggiungendone altri.
Il modo in cui realizziamo la nostra contemporaneità è legato all’occupazione di questi spazi. Dobbiamo imbrattare con i nostri colori, riprendere vecchie tinte e mescolarle con le nuove. Riprendere vecchi disegni e rimetterli in sesto, farne di nuovi. Il mondo è questo, una mezza idea ed un disegno continuo.
Il telo bianco è un po’ come il lenzuolo dei primi cinema proiettati all’aperto. Il lenzuolo bianco aspetta una pellicola. Sogni appesi è anche questo, andare a lavorare per proiettare su questi spazi bianchi i nostri desideri e nostri sogni, un po’ come prendere appunti rispetto al futuro e lavorarci su.
Come ti diveco, ho postato la foto che vedi in copertina e ho raccolto idee per il titolo da dargli. Da questo piccolo esperimento ho imparato che una foto non è mai senza titolo se c’è qualcuno che può osservarla. Questa è la lezione che mi porto a casa da questo piccolo esperimento. Chiedere ad occhi e teste diverse dalla mia di dargli un titolo è stata una buona idea, ho scoperto sfumature che non avevo visto, profondità che non avevo indagato. Straordinaria l’osservazione che diventa presupposto di intelligenza collaborativa.
Quando la scatti una foto è una cosa, le associ l’aria del momento in cui l’hai scattata, è figlia di quel momento. Quando la osservi senza averla scattata hai una visione diversa, più leggera. Il processo di associazione di una parola all’immagine cambia. L’esperienza cambia.
Questi sono quelli che ho raccolto dopo aver pubblicato la foto (senza titolo):
Ciriaco De Lio: Sogni appesi
Daniele Giudice: Valori al centro
Aniello (@Freeaniello): Siamo noi a dar colore al mondo
Maria D’Ambrosio: Nel bel mezzo
Cacetta Giuseppe: La tua ombra, al tuo fianco
Maura Ciociano: Intrecci
@Keopecleo: diSTESI
Stefania Vassallo: Ponte tibetano / Muraglia cinese
@Nick9i: “Valle” a cercare
Pasquale Sorrentino: La conca dei desideri
Pasquale Pucciariello: sempre appesi ad un filo
Michele Esposito: L’essenziale
Maurizio Mastrogivanni: Chesta è la terra mia!
Biagio Coppola: Colore ai borghi
Riccardo D’Arco: Mura Ciclopiche
Venere Pellegrino: “Istante” la vita è un istante
Nancy Lembo: Legami indissolubili
Antonio Ponzo: Prospettive
Toni Isabella: Cristo non è nemmeno arrivato ad Eboli
Gabriele Granato: Qualcosa arriverà
Tina Gizzi: Antichi legami e nuovi orizzonti
Domenico Greco: Origini di vita
Franca Savino Tancredi: Guardando i monti, paese mio sulla collina
Letizia Salomone: L’armonia in un incontro
Dino Salamone: Abbracciato alla collina
Sandro Paladino: Extendere le fondamenta del borgo
Sonia Barile: La collina incantata, l’infinito
Tonino Di Sio: Tiri tiri la corda che poi….che poi ritorna dove era prima #cambiaMenti
Angela Pontrandolfo: Identità, memoria e serenità
Pierluigi Navazio: Dai/Avrai
Marco Iamiceli: Profili concettuali
Vincenzo Moretti: Parole appese
Nunzio Marciano: Incontri
Marciano Amalia: Legami
Claudio Greco: u deposito
Maria Granato: I segreti nascosti delle montagne
Bruno Calabrò: L’onda
Deborah di Lucia: Il mare a filo
Rino Di Massa: Lavoro, amore, tempo e vita
Sabrina Lettieri: se tutto fila (siamo apposto)
Cinzia Massa: Parole sospese
Pierangelo Miola: Il calore dei desideri
Gerardo Carro: Rosso che scorre
Paolo Vallone: “È scampatu: panta rei”
Annarita Ettorre: “Intersezioni” o, più poeticamente, “Incontri”
Adriana Speranza: Memoria
Tony Laion: Storie di vita raccontate dall’amore in tempo di lavoro
Elio Greco: “caselle ad Ovest”
Ida Gasparri: Tutto scorre
Maria Rosaria Nese: come panni stesi
Michele Speranza: L’esistenza in bilico tra le meste colline…
Ramona Pisano: Equilibrio sospeso
Giulio Escalona: Godzilla contro la capitozzatura