Silvia, il latte e i fiori [VIDEO]

Mastru, questa storia parla di una ragazza – Silvia Chirico – ormai donna e della sua storia di casara, di come il suo papà le abbia insegnato a produrre e a vendere il formaggio e di come ad un certo punto si sia appassionata al gelato. Perché sì, per fare il gelato buono ci vuole il latte buono.

Mi ha raccontato che ad un certo punto ha deciso di fare il gelato per due motivi. Il primo è legato al fatto che in questo modo avrebbe dimostrato di essere capace di tirar fuori un prodotto tutto suo; per la prima volta non era una questione tra lei, la sua famiglia e le mozzarelle, ma una questione tra lei e il gelato. Questo, quando si subentra in un’azienda creata dai propri genitori cambia le carte in tavola, decisamente.

Il secondo motivo è perché in questo modo avrebbe potuto unire la sua passione per i fiori e per le lunghe passeggiate nella natura con il suo lavoro principale.

 

 

Franco Arminio, dice di andare a trovare i vecchi. Silvia ha trovato il suo modo per seguire il consiglio del poeta, va a trovare la vecchia collina e da lei si fa dare i fiori per il suo gelato.

Il latte e i fiori insieme sono delicatezza infinita e insieme creano qualcosa di nuovo, il casaro che si mette a fare il gelato produce innovazione. Una cosa nuova ma che non sa di quelle novità che presto lasceranno spazio ad altre novità. In questo caso, c’è un senso in questa unione, un senso profondo.

Produrre è costruire senso attraverso quello che si mette al mondo. Produrre è costruire e ricostruire il mondo.